Anche magistrati sicuramente integerrimi e alieni dai talk show e dalle interviste sono a favore del sorteggio per la nomina dei togati nel C.S.M. Purtroppo questa soluzione, di gran lunga la migliore, è ostacolata da una parola che si legge nella Costituzione. Ahimè.

Chi conosce bene la ministra Cartabia dice che è una persona molto rigida. Quando una terribile secchioneria si congiunge alla rigidità, poveri noi.

Il   Fatto Quotidiano

13 dicembre

GIUSTIZIA & IMPUNITÀ

Csm, il procuratore De Raho è a favore del sorteggio: “Penso sia il metodo migliore per evitare interferenze o condizionamenti”

Il procuratore nazionale Antimafia intervista da La Stampa sulla riforma in discussione sul Consiglio nazionale della magistratura:” Credo che una riforma sia necessaria e su questo sono tutti d’accordo. Penso però che la modalità più lineare e più obiettiva per comporre il Consiglio sarebbe quella del sorteggio, che esclude la possibilità di interferenze da parte di chiunque”

Il miglior metodo per scegliere i componenti del Consiglio superiore della magistratura? Secondo Federico Cafiero De Raho è il sorteggio. “Credo che una riforma sia necessaria e su questo sono tutti d’accordo. Penso però che la modalità più lineare e più obiettiva per comporre il Consiglio sarebbe quella del sorteggio, che esclude la possibilità di interferenze da parte di chiunque. Mi è chiaro che il quadro porta in altra direzione: si vuole modificare la situazione, ma non nella direzione del sorteggio“, dice il procuratore nazionale antimafia in un’intervista a La Stampa. “Continuo a pensare, però, che il sorteggio corrisponda esattamente alla capacità del magistrato medio. Non mi scandalizzerei, anzi credo che sarebbe la modalità attraverso cui escludere qualunque eccessiva interferenza o condizionamento“, continua Cafiero de Raho. Che è tutt’altro che una toga anti-correnti: storico esponente di Unicost, il suo nome compariva più volte nelle chat dell’ex leader del gruppo centrista Luca Palamara. I due erano stati in contatto in particolare mentre al Csm si votava per la nomina del procuratore di Napoli (qui De Raho venne sconfitto da Giovanni Melillo) e poi per la procura antimafia.

A favore del sorteggio sono anche alcuni consiglieri del Csm – Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita – e magistrati di Articolo 101, il gruppo nato in polemica con le correnti della magistratura. Nella riforma del Csm che vorrebbe varare la ministra Marta Cartabia, invece, modifica la legge elettorale esistente: al posto di un unico collegio nazionale ci sarebbero sette collegi più piccoli. Uno sarebbe riservato ai giudici di legittimità, due per i pubblici ministeri, quattro per i giudici. Il numero dei consiglieri togati sarebbe invariato: quindi per coprire 16 seggi ogni collegio elegge i due candidati più votati con preferenza unica. Gli altri due posti vengono scelti tra i migliori terzi classificati. Un meccanismo che ha provocato la reazione di Ardita e Di Matteo, secondo i quali la nuova norma “farà sparire ogni possibile opposizione allo strapotere delle correnti che sottometteranno definitivamente i magistrati liberi che sono la maggioranza. Sarebbe il trionfo del correntismo e del bipolarismo che provocherà ulteriori spaccature e conflitti”.

Riguardo alla legge, che entra oggi in vigore e impone regole più stringenti alla comunicazione dei magistrati, richiamati a tenere nella massima considerazione il principio di non colpevolezza del cittadino salvo sentenza definitiva, de Raho si dice “perfettamente d’accordo con i principi enunciati dalla direttiva europea. Bisogna escludere dalle nostre comunicazioni qualunque indicazione che possa far apparire come colpevoli i soggetti coinvolti in un’indagine”. “L’enfasi con cui certe indagini vengono rappresentate dalla stampa, rischia di diffondere nell’opinione pubblica la patologia del giustizialismo, la sollecitazione a una giustizia sommaria – sostiene ancora il capo dell’Antimafia – Probabilmente anche la stampa dovrebbe trovare un maggiore temperamento. Ed è vero che si assiste a volte al protagonismo di alcuni circoli mediatici ai quali non sono estranei gli stessi magistrati, che tendono alla costruzione di verità alternative, mediante la propalazione di elementi non sottoposti a valutazione”.

ANCORA SU IL FATTO QUOTIDIANO:

Di Manolo Lanaro   13 dicembre 2021AMBIENTE & VELENI

Orellana (Onu): “Riforma Cartabia? Rischio prescrizione per i reati ambientali non è accettabile. Il messaggio è sbagliato: sono gravi”

“L’obiettivo di voler velocizzare in qualche modo i procedimenti penali è davvero utile e importante anche per garantire l’accesso alla giustizia, ma accorciare i tempi di prescrizione anche in relazione ai reati ambientali può presentare delle problematiche”. Ad affermarlo in un intervista a ilfattoquotdiano.it è Marcos Orellana, Special Rapporteur ONU on Toxics and Human Rights, dopo aver presentato a Roma il suo rapporto al termine della mission in Italia.

Il delegato ONU ha svolto una missione per valutare il livello di tutela dei diritti umani da parte del Paese in rapporto alle sostanze e ai rifiuti tossici, attraverso lo studio dell’inquinamento prodotto dal Pfas in Veneto, la terra dei fuochi in Campania e quello relativo all’ex Ilva di Taranto. E in riferimento alla recente riforma della Giustizia Cartabia, che riforma i tempi del processo penale ma che non prevede deroghe per i reati ambientali, dunque a rischio ‘estinzione’ in sede processuale, Orellana afferma: “Le indagini che devono essere svolte possono essere molto complesse, quindi il rischio di prescrizione per i reati ambientali non è accettabile. Questo trasmette anche un messaggio sbagliato perché parliamo di reati davvero gravi – conclude – noi dobbiamo tutelare l’ambiente per salvaguardare i diritti umani e i diritti delle future generazioni

Riforma del Csm, i magistrati in subbuglio “La Cartabia favorisce correnti e potentati”

Il Fatto Quotidiano

di Antonella Mascali

Tutte (quasi) le correnti dei magistrati contro l’ipotesi di riforma della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, che ha pensato una nuova legge elettorale per il Csm, il “maggioritario binominale”: collegio unico nazionale per i togati di legittimità, due consiglieri di Cassazione; 2 collegi per eleggere 4 togati in quota pm; 4 collegi per eleggere 10 […]