La vicenda struggente e dolorosa di una vittima dei no vax

Il  Messaggero

Laura malata di tumore, ma non viene operata: «Colpa dei No vax, perché devo pagare per il loro menefreghismo?»

Laura è malata di tumore, ma non viene operata: «Colpa dei No vax, perché devo pagare per il menefreghismo altrui?»

Domenica 28 Novembre 2021 Ultimo aggiornamento 12:53

Laura Di Siena è una mamma di 42 anni, fa l’insegnante in una scuola d’infanzia a Pavia e lo scorso aprile ha scoperto di essere affetta da una rara forma di tumore. Da mesi attende di essere operata, ma la chiamata dall’ospedale non è ancora arrivata. Il motivo lo spiega lei stessa con un post su Facebook: «Ma come è possibile? Perché devo fare io le spese del menefreghismo altrui? Sono una paziente oncologica, devo affrontare un intervento per me vitale, ma gli ospedali sono strapieni di malati Covid non vaccinati. Ditemi: che c…. potrà fare di peggio di un cancro un vaccino sperimentale?».

Laura Di Siena è malata di tumore, ma l’ospedale non la opera: «Colpa dei No vax»

È “La Provincia Pavese” a dare voce alla storia di Laura, che ripercorre così le tappe del suo calvario: «Sono andata al Pronto soccorso per caso, avevo un forte mal di testa. I medici, purtroppo, mi hanno riscontrato un tumore raro a carico del timo, posizionato tra il cuore e i polmoni. È stato uno choc, ma ho deciso di reagire». Dopo la terribile diagnosi, Laura non si è persa d’animo ed ha cominciato la sua battaglia: «Ci sono solo tre strutture in Italia, tutte concentrate in Lombardia, in grado di trattare questo tumore, che conta non più di 200 casi all’anno e viene curato con un protocollo sperimentale. Una di quelle tre è l’ospedale a cui mi sono rivolta. Da subito sono stata sottoposta a biopsia, non senza problemi perchè le Terapie erano affollate; poi a un ciclo di chemioterapie. Sono state forti, ma hanno funzionato perchè la massa si è ridotta, tanto da rendere possibile l’intervento chirurgico».

Dall’ospedale settimana scorsa una chiamata è arrivata, ma solo per riferirle che non era ancora possibile operarla: «Mi hanno detto che, purtroppo, c’è stato un taglio dei posti letto nei reparti ordinari a causa del Covid, e che pure le Terapie intensive sono congestionate. Io ho la fortuna di abitare vicino a Milano, tuttavia questo per me significa rimanere in lista d’attesa non so per quanto tempo». E intanto la paura per il progredire della malattia cresce: «Nelle parole del chirurgo che mi ha parlato dell’intervento ho colto la preoccupazione nei mei riguardi. Ha detto che le Terapie intensive sono occupate dai casi di Covid che arrivano quotidianamente: tutti No vax. E che appena si libererà un posto mi opereranno».