Quando la memoria non convive più con te

Oggi alle 14 ho preso il trenino per MPX terminal 1, per unirmi al gruppo che parte per il Marocco. 

Arrivo a Malpensa ineccepibilmente, trovo il desk della Royal Marokko, il gruppo è lì e anche Tiziana, l’accompagnatrice, con cui fo viaggi da 18 anni. Il 1° fu la Siria. “Bibi, prendi il passaporto, così facciamo il biglietto e andiamo ai vari controlli”. Ovviamente il passaporto era stato la 1a cosa che avevo messo nel trolley. Stamane lo avevo passato dalla tasca interna a quella esterna, in compagnia della Prisonnière di Proust (per rinfrescare il mio francese in aereo). Con piglio sicuro tiro fuori Proust e poi con la mano frugo. Nessun passaporto. Fruga anche Tiziana: niente. Apriamo il trolley e controlliamo la tasca interna: nessun passaporto. Tiziana svuota la mia borsa a tracolla: niente. Svuotiamo il trolley: nessun passaporto. Ormai sono avvilita alla ennesima potenza. Telefono al mio portinaio. Egli va subito a ispezionare le superfici di casa mia: nessun passaporto. Penso: “stasera scriverò agli amici che a MA si sta così bene, perché andar via?” .

Ormai che il mio patrimonio è stato salassato per un quarto nettamente, qs anno (incendio: perdita del risparmio investito nei preziosi estivi) che sarà mai rimetterci altri 2000 €?  Tiziana è stravolta anche lei dal dispiacere per me. Mi dice: ” probabilmente ti è caduto sul treno con cui sei venuta qui a MPX!”. Poi, come chi si gioca il tutto per tutto, mi ordina, gridando: “Spogliati!!!”. Sotto al magnifico cardigan di mia madre si palesa un…. marsupio”. Soldi e passaporto. Sono sull’aereo.