SI PUÒ, ANZI SI DEVE TORNARE A DOCUMENTARSI E SCRIVERE DI FACCENDE MISERABILI.

Torniamo ai guai giudiziari di Franzini

Rinvio a giudizio per il rettore Franzini e per tantissimi altri. Ma i concorsi universitari funzionano così: cooptazioni basate sul clientelismo e sulla corruzione.

I giornali etici tentano di moralizzare, di cambiare le regole per il reclutamento nel mondo della cultura, ma è una partita già persa. Cervelli, lasciate l’Italia e le sue menzogne, andate a costruire dove costruire è possibile.

LA FECCIA È RIUSCITA A OTTENERE LE DIMISSIONI DI MARIO DRAGHI  E QUINDI OCCORRE PREPARARSI AL FATTO CHE LA VITA PUBBLICA ITALIANA RIPRENDERÀ LA SUA FISIONOMIA ULTRA-PROVINCIALE, ULTRA-CLIENTELARE, MERITEVOLE DEL MASSIMO DISPREZZO DELL’OCCIDENTE CIVILE.

Concorsi truccati, chiesto il processo per il rettore della Statale Elio Franzini e per quello del San Raffaele Enrico Gherlone

7 luglio 2022

di Luigi Ferrarella

Come una pietra che smossa da una più ampia valanga rotoli a valle, da Firenze rimbalza e finisce ora per compiere la propria parabola a Milano un segmento dell’istruttoria fiorentina trasmessa nel 2021 per competenza territoriale alla Procura di Milano. La quale, dopo la conclusione delle indagini due mesi fa, non ravvisa motivi per cambiare idea e chiede dunque che il rettore della Università Statale, Elio Franzini, e il suo omologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Enrico Gherlone, siano processati per l’ipotesi di reato di «turbata libertà nella scelta del contraente» (e Franzini anche per l’ipotesi di falso ideologico) in due concorsi per Urologia al San Paolo e al San Raffaele. La richiesta riguarda a maggior ragione — nella prospettiva dei pm Bianca Maria Eugenia Baj Macario e Carlo Scalas, con il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli — anche l’urologo Francesco Montorsi, professore dell’Università San Raffaele, Stefano Centanni, direttore del dipartimento di Scienze della Salute della Statale, e Marco Carini, urologo dell’Università di Firenze, indagati anche per l’ipotesi di corruzione aggravata.

L’accusa a Montorsi e Centanni è aver «bandito e pilotato, in un’ottica spartitoria, due posizioni di professore ordinario alla Statale per gli ospedali San Paolo e San Donato», in uno «scambio corruttivo» che avrebbe dovuto portare in cattedra due nomi da loro caldeggiati. I guai dei rettori milanesi nascono da una intercettazione nella quale Carini diceva che «il rettore di Milano mi chiama e mi chiede se c’è la volontà… la disponibilità dell’accademia di urologia di un posto al San Paolo di un professore ordinario…». C’era però l’incognita di due altri candidati non ritiratisi, e allora per gli inquirenti Gherlone era stato chiamato da Franzini, preoccupato «siccome c’è anche l’altro in ballo… cioè non vorrei interferenze spiacevoli sulle due procedure… Perché non si è ritirato sostanzialmente come aveva promesso».

Per i carabinieri il rettore della Statale «chiedeva espressamente al collega Gherlone di far ritirare» due candidati «entrambi ordinari di Urologia al San Raffaele di cui Gherlone è rettore». E una volta che i candidati non preventivati si erano ritirati, Centanni e Franzini si congratulavano: «È rimasta una macchina sola in pista — riassumeva Centanni —, a questo punto facciamo una grande festa…E poi diciamo di portare il Dom Perignon ovviamente», al che Franzini stava allo scherzo: «Dom Perignon in calici…Bel brindisi».

la Repubblica.

 

Concorsopoli alla Statale, tutte le trame nei verbali: “I due bandi a urologia dovevano avere la stessa commissione”

di Sandro De Riccardis ,  Luca De Vito

Concorsopoli alla Statale, tutte le trame nei verbali: "I due bandi a urologia dovevano avere la stessa commissione"(fotogramma)

I pm di Milano che indagano sui concorsi all’università hanno ascoltato il capo della direzione legale e il direttore generale

17 APRILE 2022 ALLE 11:44 2 MINUTI DI LETTURA

Ci sono due verbali che puntellano le accuse dei pm nei confronti degli universitari, nell’ambito dell’inchiesta sulla Concorsopoli milanese che vede indagati il rettore della Statale Elio Franzini e quello del San Raffaele Enrico Gherlone per turbata libertà nella scelta del contraente. Due testimonianze chiave che spiegano come il disegno per pilotare i due concorsi per ordinari di Urologia fosse curato e seguito in ogni suo passaggio, in particolare sul fronte Statale. Il primo verbale è quello di Manuela Tresoldi, responsabile capo della direzione legale e procedure concorsuali dell’ateneo di via Festa del Perdono, dipendente della Statale dal 1997. A lei i pm Carlo Scalas e Bianca Maria Baj Macario chiedono conto di come si sia arrivati a nominare la stessa commissione per i due concorsi. “Il direttore generale Conte mi ha chiesto di predisporre un atto che consentisse alla commissione del San Paolo di occuparsi anche del San Donato”. Il punto era trovare uno stratagemma per applicare l’articolo 12 commi 3 e 4 del regolamento di ateneo che prevede (unico in Italia) la possibilità di mantenere la stessa commissione per due concorsi se questi vengono banditi entro sei mesi l’uno rispetto all’altro. Essendo fuori di qualche giorno, il disegno previsto dagli urologi sarebbe saltato: “questo è un casino grosso”, “no, è un inferno” dicevano intercettati il rettore Franzini e il professor Stefano Centanni direttore del dipartimento di Scienze della salute, anche lui indagato. Si optò quindi per la disciplina della sospensione a fronte della pandemia. “Ho detto che era a rischio di ricorso amministrativo – spiega Tresoldi – perché è un’applicazione molto al limite. La scelta finale non dipendeva da me”. A Tresoldi viene detto che “c’era un problema per Urologia” senza che però le venisse spiegato il perché.

L’altro verbale è quello di Roberto Conte, direttore generale dell’ateneo che spiega i motivi dei suoi suggerimenti a Tresoldi: “Il rettore (Franzini ndr) mi ha rappresentato che – nella sua visione – fosse necessario, per il perseguimento dell’interesse pubblico, mantenere una uniformità di giudizio e, di conseguenza, la medesima commissione giudicatrice per entrambe le procedure”. Per i pm questo è un elemento chiave perché il mantenimento della stessa commissione avrebbe dato garanzie sui desiderata di entrambi i gruppi. Ovvero piazzare il docente Bernardo Maria Cesare Roccocome ordinario al San Paolo, voluto dal gruppo dell’urologo fiorentino Marco Carini(indagato), e contemporaneamente assegnare a Luca Carmignani il posto al San Donato per soddisfare Francesco Montorsi, urologo del San Raffaele (indagato) che si era opposto all’ipotesi di un solo bando. “Il rettore mi ha riferito più volte di questa sua intenzione – dice Conte a verbale – specificando che era una richiesta che veniva dal professor Stefano Centanni. L’insistenza del Centanni è ben fotografata dal nomignolo “stalker” con il quale il rettore lo chiamava in sua assenza”. Centanni secondo le accuse è uno degli artefici di questo disegno. “Il rettore (Franzini ndr) mi ha manifestato l’interesse politico a mantenere la medesima commissione – aggiunge Conte – io ho contattato la Tresoldi e ho trasferito questa volontà (…). La Tresoldi mi ha riferito di essere in qualche misura pressata da Centanni. Lei mi disse che si trattava di una vicenda border line e quindi voleva un mio parere per sostanziare l’atto. Lei non era proprio convinta”.

La Repubblica

 Concorsopoli, il patto dei baroni sui bandi: “Ritira quei due medici tuoi. Poi calici di Dom Perignon”

di Sandro De Riccardis ,  Luca De Vito

Il rettore della Statale, Elio FranziniIl rettore della Statale, Elio Franzini 

Nel fascicolo di Milano sono indagati il rettore della Statale Franzini e quello del San Raffaele Gherlone per turbata libertà nella scelta del contraente

16 APRILE 2022AGGIORNATO ALLE 14:38

È solo uno degli esempi delle presunte trattative sui concorsi, scambi e pressioni che emergono nell’inchiesta dei pm di Milano, Carlo Scalas e Bianca Maria Baj Macario, coordinati dall’aggiunto Maurizio Romanelli, che indagano sulla Concorsopoli alla Statale di Milano: un nuovo caso dopo le interdittive e gli arresti di primari e medici a all’università di Palermo e dopo il caso di Firenze.


Nel fascicolo di Milano sono indagati i due rettori, Franzini e Gherlone, per turbata libertà nella scelta del contraente. E altri tre docenti (l’urologo dell’università di Firenze Marco Carini, l’altro urologo e ordinario al San Raffaele Francesco Montorsi, e il direttore del dipartimento di Scienze della Salute in Statale, Stefano Centanni) anche per corruzione. Per i carabinieri del Nas, “la conversazione non solo confermava l’esistenza di un sistema illecito ben consolidato all’interno dell’università degli Studi di Milano e degli atenei nazionali, bensì permetteva di accertare il pieno coinvolgimento dello stesso rettore Elio Franzini”.


“Tutto a posto, abbraccione”
Al telefono Franzini, “senza alcun freno inibitorio – scrivono gli investigatori – chiedeva espressamente al collega Gherlone di far ritirare i candidati Francesco Montorsi e Alberto Briganti, entrambi ordinari di Urologia al San Raffaele di cui Gherlone è Rettore”.
“Ecco… perché… – esordisce Franzini – due tuoi professori non si sono mica… sono ben presenti all’interno del concorso…”. Gherlone pare sorpreso. “E chi sono?” chiede. “Montorsi – dice Franzini – e quell’altro che si chiama… Briganti…”. “Eh… si si… va bene…”, abbozza Gherlone. “Ecco… e siccome c’è l’altro (concorso, ndr.) in ballo, cioè non vorrei interferenze spiacevoli… sulle due procedure… – insiste Franzini – (…) Perché no… non si è ritirato sostanzialmente come aveva promesso”.


Il riferimento è a Montorsi, ancora in gara per il posto al San Paolo. “Ecco, hai capito il discorso? – dice ancora Franzini – . Che lui può vincere senz’altro, però poi…”. Parte subito dopo un frenetico scambio di sms. “Tutto a posto – scrive alla fine Montorsi a Franzini – . Abbraccione”. Poi il rettore della Statale informa Centanni che il problema è stato risolto. “Vabbè, quindi a questo punto direi che la faccenda si è sistemata io stasera proporrò al “Papa” di vederci”. Per gli investigatori, il “Papa” è il presidente della commissione Marco Carini, primario ed ex direttore del dipartimento oncologico a Firenze, coinvolto nell’inchiesta sulla Concorsopoli fiorentina, e raggiunto da una misura interdittiva a maggio del 2021.

“Continuano a ritirarsi”
“A questo punto direi che siamo a posto…”, dice Centanni. “Sì, direi che siamo a posto… – risponde il rettore della Statale – . Tutto il resto sono minuzie…”. Infatti Montorsi informa via sms Gherlone di aver inviato la rinuncia alla candidatura, così come farà anche Briganti. L’8 ottobre 2021, quando viene pubblicato l’elenco dei candidati “emergeva che non erano più dieci, ma sei”. “Continuano a ritirarsi esseri umani – dice Franzini in un’altra telefonata a Centanni – altri tre oggi, dello stesso ospedale, e poi altri due, per cui sono quattro in meno. Non so se tu hai parlato con il “Papa” però vabbè.. possiamo stare assolutamente tranquilli”.

“È finita lì, un bel brindisi”
Nei giorni successivi Centanni e Franzini continuano a comunicare. “Nel frattempo mi ha mandato un messaggio il “Papa”: è rimasta una macchina sola in pista – dice Centanni – . E lui mi ha detto “sì, perché sarebbe bellissimo chiudere tutte e due le gare insieme”. E io gli ho detto “sì, perché a questo punto facciamo una grande festa””. Il gruppo ha raggiunto il proprio obiettivo. “E poi diciamo di portare il Dom Perignon ovviamente”, ride Centanni. “Dom Perignon in calici – risponde Franzini – . E poi ci sorridiamo, è finita lì… Bel brindisi…”.

Concorsopoli, verso il rinvio a giudizio per il rettore della Statale Franzini e per quello del San Raffaele Gherlone

di Sandro De Riccardis ,  Luca De Vito

Concorsopoli, verso il rinvio a giudizio per il rettore della Statale Franzini e per quello del San Raffaele Gherlone

Secondo le accuse dei pm milanesi avrebbero cercato di favorire dei loro candidati per la cattedra di Urologia

05 APRILE 2022 ALLE 00:30 2 MINUTI DI LETTURA

Si va verso il processo per i rettori delle due università milanesi indagati nell’inchiesta che riguarda i concorsi truccati alla Statale. Ieri la procura ha notificato ai difensori l’atto di chiusura indagini in cui si contesta, tra gli altri, il reato di turbata libertà nella scelta del contraente al rettore della Statale, Elio Franzini, e a quello del San Raffaele, Enrico Gherlone.

Concorsi pilotati, dopo Franzini della Statale indagato il rettore dell’università San Raffaele Gherlone

di Sandro De Riccardis ,  Luca De Vito18 Dicembre 2021


L’inchiesta, nata a Firenze, è la costola di un’indagine più ampia che aveva visto coinvolto anche il numero uno dell’ateneo fiorentino e 39 docenti in tutta Italia. Nel filone milanese sotto osservazione ci sono due concorsi per altrettanti incarichi di urologia. Lo stralcio del fascicolo era stato trasferito a Milano perché gli ospedali in cui si trovavano le posizioni oggetto del presunto scambio erano il San Paolo e il San Donato. Tutto parte dall’accusa mossa nei confronti di due medici e professori degli atenei milanesi: Francesco Montorsi, urologo e ordinario dell’università San Raffaele, e Stefano Centanni, direttore del dipartimento di Scienze della Salute dell’università Statale. Per i pm di Firenze i due avrebbero messo “a disposizione i loro poteri e le loro funzioni perché venissero bandite e pilotate, in un’ottica spartitoria, due posizioni di professore ordinario alla Statale per gli ospedali San Paolo e San Donato”. L’accusa ipotizzava “uno scambio corruttivo”, che avrebbe dovuto portare a premiare il docente Bernardo Maria Cesare Rocco per Marco Carini (quest’ultimo urologo presso l’università di Firenze al centro dell’inchiesta fiorentina) e per l’altro bando, il docente Luca Carmignani voluto da Montorsi.

Concorsi pilotati alla Statale, indagato anche il rettore Elio Franzini

di Sandro De Riccardis ,  Luca De Vito17 Dicembre 2021

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Nell’indagine dei pm milanesi Carlo Scalas e Bianca Maria Eugenia Baj Macario, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, i carabinieri del Nas avevano iscritto anche i due rettori: secondo i pm, Gherlone avrebbe ricevuto una telefonata da Franzini affinché il professor Francesco Montorsi, ordinario del San Raffaele, facesse fare un passo indietro ai suoi nelle candidature al concorso bandito dalla Statale. L’accusa formulata, su cui i magistrati sono pronti ora a chiedere il rinvio a giudizio per le persone coinvolte, vede solo la turbativa per i due rettori. Mentre per gli altri indagati c’è anche il reato di corruzione.
A chiamare in ballo il ruolo dei rettori era stata un’intercettazione telefonica agli atti della procura di Firenze. Al telefono, intercettato con un collega di Bologna, Carini affermava di essere stato chiamato dal rettore della Statale di Milano per chiedergli se l’Accademia urologica sarebbe stata disponibile ad accettare la nomina di un professore ordinario al San Paolo. “Il rettore di Milano mi chiama – diceva Carini intercettato – e mi chiede se c’è la volontà… la disponibilità dell’accademia di urologia di un posto al San Paolo di un professore ordinario… in quanto c’è un progetto regionale che prevede un centro europeo di chirurgia robotica… per cui loro già hanno preso un associato di chirurgia, prenderanno un ginecologo e volevano anche un urologo”. Ancora aperte invece le indagini per l’altro ramo dell’inchiesta sui concorsi, quello che aveva coinvolto l’infettivologo Massimo Galli e il Sacco.