Spigolature tra le più recenti e divertenti storie di ordinaria corruzione nella università italiana. Sperare che la Messa (ministra univ) possa e/o voglia modificare questa gestione della Univ è follia, o dabbenaggine insipiente

Dal blog della università e città di PalermoYounipa

Da Nord a Sud, emergenza concorsi truccati all’Università

Da Nord a Sud, emergenza concorsi truccati all’Università: altri 12 prof. di Giurisprudenza indagati

 ALESSANDRO MORANA

 2 MAGGIO 2022

 IN EVIDENZANEWSUNIVERSITÀ

L’emergenza dei concorsi truccati all’Università viaggia da Nord a Sud. Questa volta 12 docenti dell’Università di Genova sono indagati a vario titolo per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, turbata libertà degli incanti, traffico di influenze illecite e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio.

Tutto in relazione allo svolgimento di selezioni pubbliche per l’assegnazione di docenze e di assegni di ricerca presso il Dipartimento di Giurisprudenza. Le procedure finite sotto indagine riguardano una selezione per un assegno di ricerca in Diritto tributario, una per il Diritto costituzionale, un assegno di ricerca in Istituzioni di diritto pubblico, un assegno di ricerca in Diritto costituzionale, un posto da ricercatore a tempo indeterminato in Diritto costituzionale e un posto da professore associato in Diritto costituzionale.


Tra gli indagati c’è Lara Trucco, ordinaria di Diritto costituzionale e prorettrice con delega agli Affari legali. È accusata – insieme al costituzionalista Vincenzo Sciarabba e al tributarista Alberto Marcheselli – di aver truccato la selezione per un assegno di ricerca. Così da farlo avere a Luca Costanzo, figlio del professore emerito Pasquale Costanzo (costituzionalista di cui Trucco è stata a lungo allieva) scavalcando candidati più titolati.

La prorettrice è inoltre indagata insieme a Costanzo, insieme al direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Riccardo Ferrante, e all’avvocato Daniele Granara per aver turbato un concorso da professore associato in modo che lo vincesse lo stesso Granara, ricercatore a tempo indeterminato in Diritto costituzionale.

Il Secolo XIX

Concorsi sospetti all’Università di Genova, il rettore al telefono: “Su quel bando spalancano gli occhi”

Le perquisizioni della Finanza in alcuni uffici dell’Università nei giorni scorsi (foto Fornetti)

Delfino parlava con una delle docenti di Giurisprudenza finite al centro dell’indagine

MATTEO INDICE08 MAGGIO 2022

Genova – Gli uffici amministrativi dell’Università genovese, davanti a quel bando cucito dai prof di Giurisprudenza su misura per una candidata, avevano «spalancato gli occhi». E a rimarcarlo, usando quest’espressione, è il rettore Federico Delfino, mentre parla con una delle principali indagate nell’inchiesta sui concorsi sospetti deflagrata nei giorni scorsi.

L’intercettazione emerge a poche ore dagli interrogatori di alcuni inquisiti, nei confronti dei quali potrebbero scattare misure cautelari.

https://www.ilfattoquotidiano.it › 2022/02/23

CRONACA

Sassari, il posto da ricercatore in topografia antica non lo vince il topografo antico ma un architetto. L’università: “Iter da rianalizzare”

Il candidato che non è risultato idoneo aveva inviato a “Trasparenza e merito” una previsione sul vincitore il giorno precedente all’esame orale. L’associazione: “Il ministero controlli a beneficio dell’etica pubblica”. Interrogazione di Corrado (Misto) alla ministra Messa: “Criteri valutativi sono stati disegnati puntualmente sul predestinato”

  •  23 Febbraio 2022

Dal 18 febbraio il Dipartimento di Architettura, design e urbanistica dell’Università di Sassari ha un nuovo ricercatore in Topografia antica. La Commissione d’esame, scelta con decreto del magnifico rettore Gavino Mariotti, ha individuato un architetto come vincitore della procedura di valutazione comparativa. Ma sul concorso ha avanzato dei dubbi uno dei quattro candidati, Paolo Storchi. Che – a differenza del vincitore – è proprio un topografo antico, ma è anche l’unico a non aver conseguito nemmeno l’idoneità per il posto. A suo parere un’ingiustizia, addirittura premeditata, al punto da inviare già il 13 gennaio – il giorno precedente la prova orale – una pec all’associazione “Trasparenza e merito” prevedendo il nome del vincitore. Una (s)fortunata casualità? La relazione riassuntiva della commissione scrive tra l’altro che “i lavori (del candidato vincitore, ndr) sottoposti a giudizio si fanno apprezzare per originalità, sicurezza di metodo, padronanza della bibliografia, capacità critica, approccio multidisciplinare, integrazione dei dati archeologici, topografici, storici, paesaggistici e territoriali, anche nella prospettiva della tutela e della valorizzazione del Patrimonio e della comunicazione culturale”. Ora, spiega l’università di Sassari, “l’amministrazione sta rianalizzando l’intera procedura nel metodo, ferma restando l’autonomia della Commissione che giudica nel merito”.

2022

QuiCosenza.it

CALABRIA

Operazione “Magnifica”, viaggi a Parigi con le carte di credito dell’Università

Il commento del Gip Vittorio Quaranta “Un quadro disarmante e fatti che denotano la totale mancanza di senso delle istituzioni”

Pubblicato

 1 settimana fa 

il

 22 Aprile 2022

Scritto da

 S.G.

REGGIO CALABRIA – Sono 52 le persone indagate nell’inchiesta “Magnifica” della Procura di Reggio Calabria che ha portato ieri all’interdizione del rettore dell’università Mediterranea Santo Marcello Zimbone, sospeso per 10 mesi, e del pro rettore vicario Pasquale Catanoso, sospeso per 12 mesi. L’indagine della Guardia di finanza ha fatto luce su una serie di concorsi pilotati ma anche su tutta una serie di irregolarità nella gestione degli appalti e sull’utilizzo delle auto e delle carte di credito dell’Ateneo per scopi personali.

Regali e viaggi con i soldi dell’ateneo

Nell’ordinanza, infatti, c’è scritto che Catanoso “si appropriava della provvista di denaro esistente mediante un uso sistematico per il soddisfacimento di esigenze personali e non istituzionali”. Dal gennaio 2017 al luglio 2019, infatti, l’ex rettore utilizzava reiteratamente la carta per pagamenti concernenti l’acquisto di regalie con cui omaggiare i suoi conoscenti in ambito istituzionale, politico ed universitario, per trasferte verso Parigi e Roma non giustificate da impegni ufficiali ma finalizzate a far visita alla figlia, per pranzi e cene di piacere, e per l’acquisto di biglietti ferroviari e spostamenti in taxi per sé e per i suoi congiunti”.

Il gip è impietoso anche nel tracciare il profilo dell’attuale rettore Santo Marcello Zimbone che avrebbe perseguito “l’illecita gestione senza soluzione di continuità, avallando e garantendo ai direttori dei dipartimenti e ai docenti la conservazione delle loro posizioni privilegiate, nonché la progressione di carriera dei candidati di volta in volta segnalati, anche mediante l’ingerenza nella formazione delle commissioni esaminatrici, composte in modo ‘adeguato’ al raggiungimento dei suoi obiettivi”.

a dir poco disarmante“. E a proposito dell’ex rettore Catanoso, oggi pro rettore della Mediterranea, il giudice per le indagini preliminari evidenzia che “si fa fatica a credere che un uomo delle istituzioni, una delle più importanti per la crescita culturale, civile ed economica del paese, sia potuto arrivare a fare ciò che abbiamo visto con una sfrontatezza fuori dal comune. I fatti denotano mancanza di senso delle ituzioni”.

La Procura della Repubblica di Reggio aveva chiesto gli arresti domiciliari a carico dei 6 docenti, tra cui il rettore ed il prorettore e dei due funzionari amministrativi coinvolti nell’inchiesta “Magnifica”. Zimbone e Catanoso, così come gli altri quattro docenti ed i due funzionari dell’ateneo, sono accusati, tra l’altro, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, tra cui concussione, corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, peculato e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Il Gip, Vincenzo Quaranta, non ha accolto la richiesta di arresto fatta dalla Procura, emettendo invece la misura più attenuata dell’interdizione.

La Stampa

Genova, inchiesta sui concorsi truccati a Giurisprudenza: 12 docenti indagati e 7 perquisiti

Indagine della Procura

MATTEO INDICE

28 Aprile 2022 alle 18:58

1 minuti di lettura

Dodici docenti dell’Università di Genova, appartenenti al Dipartimento di Giurisprudenza, sono indagati nell’ambito di un’inchiesta su concorsi truccati e rispondono a vario titolo di turbativa d’asta, traffico d’influenze e rivelazione di segreto d’ufficio. Sette sono stati perquisiti oggi dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria.

Perquisizioni e avvisi di garanzia sono scattati per Lara Trucco, prorettrice agli Affari Generali e Legali e professoressa ordinaria di Diritto costituzionale, Pasquale Costanzo, professore emerito di Diritto costituzionale, Riccardo Ferrante, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno, Daniele Granara, avvocato e professore associato di Diritto costituzionale, Patrizia Magarò, professoressa associata di Diritto pubblico comparato, Patrizia Vipiana, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico e Vincenzo Sciarabba, professore associato di Diritto costituzionale.

Le procedure selettive oggetto di attenzione degli inquirenti riguardano gli assegni di ricerca in Diritto Tributario, in Diritto Costituzionale e in Istituzioni di Diritto Pubblico, un posto di ricercatore e uno di professore associato di Diritto Costituzionale. “In relazione a tali procedure – si legge nella nota emessa dalla procura – sono in corso di esecuzione provvedimenti di esibizione atti e documenti nonché acquisizioni informatiche presso gli uffici amministrativi e il centro elaborazione dati dell’Ateneo”.

C’è anche l’avvocato Daniele Granara tra gli indagati nell’inchiesta della procura di Genova per una serie di concorsi truccati a Giurisprudenza. Granara, amministrativista, è noto per essere uno degli avvocati prediletti dai comitati di varia natura, dagli ambientalisti ai no tav. Recentemente si è occupato delle cause no vax presentando il ricorso al Tar di oltre 400 sanitari contro l’obbligo vaccinale. Granara era stato in passato anche coinvolto in un’inchiesta sulla discarica di Castiglione Chiavarese nel levante: condannato in primo grado era stato poi assolto in appello. Secondo gli investigatori Granara, che era ricercatore a tempo indeterminato presso l’Università, avrebbe ottenuto il posto da professore associato grazie a diversi stratagemmi attuati insieme colleghi “amici”. Tra questi la conoscenza in anticipo dei membri della commissione del concorso e il posticipo del bando stesso per consentire all’avvocato di conseguire un’abilitazione che non aveva ancora e che era indispensabile per il concorso.

“Prendo atto dei decreti e degli ordini di esibizione atti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova e desidero, innanzitutto, sottolineare che la giustizia va rispettata e deve fare il suo corso. Se saranno accertate mancanze o responsabilità, l’Università di Genova adotterà i provvedimenti conseguenti”: questa la posizione del rettore dell’Università di Genova Federico Delfino in merito ai decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica di Genova nei confronti dei sette docenti dell’Università indagati nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati.

Descrizione: Corriere dell'Università

Sospetti su due concorsi da ricercatore negli atenei di Trieste e Sassari: “Intervenga il Ministero”

Un’interrogazione presentata in Parlamento chiede alla ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, di fare luce su due concorsi che riguardano il settore dell’archeologia negli atenei di Trieste e Sassari. Un super esperto di fama internazionale sarebbe stato “scavalcato” da persone senza requisiti validi. In un caso una candidata avrebbe svolto la prova orale online collegandosi con l’account della docente che avrebbe dovuto dirigere il progetto oggetto del concorso.

14 FEBBRAIO 2022

2 MINUTE READ

Due concorsi universitari sospetti e che hanno visto entrambi la bocciatura di un esperto di fama internazionale a vantaggio di perfetti sconosciuti. È quanto ha denunciato in un’interrogazione presentata in Parlamento la senatrice Margherita Corrado che, dopo l’esperienza passata nel MoVimento 5 Stelle, adesso siede tra i banchi del gruppo Misto, e che chiede alla Ministero dell’Università di intervenire e fare luce sulle “forti anomalie” che sarebbero presenti all’interno delle due procedure.

I concorsi universitari sui quali la senatrice chiede alla ministra Maria Cristina Messa di fare luce hanno come comune denominatore il ricercatore Paolo Storchi, autore di scoperte archeologiche tra le più importanti degli ultimi anni. Sia a Trieste che a Sassari, sedi dei due atenei dove Storchi ha partecipato alla selezione per un posto da ricercatore, il suo nome sarebbe stato scartato a vantaggio di altri candidati che, secondo la senatrice, non potevano avere i suoi stessi requisiti accademici.

Nel primo caso, quello dell’Università di Trieste, in palio c’era un posto di ricercatore a tempo determinato tipo A per individuare chi si occupasse della creazione di un parco archeologico. “Ebbene, risulta che una candidata, nello sconcerto generale, si sia presentata al colloquio orale on line attraverso l’account della professoressa che avrebbe poi diretto il progetto – denuncia la parlamentare nella sua interrogazione – come documentato da vari screenshot degli altri candidati”.

Ma le anomalie riguarderebbero anche il concorso per ricercatore a tempo determinato tipo B in topografia antica dell’università di Sassari. “In questo caso – aggiunge la senatrice Corrado – i criteri valutativi sono stati disegnati così puntualmente sul predestinato e non sulla materia oggetto di concorso. Anche perché lo stesso Storchi, nonostante l’abilitazione ministeriale per professore associato concessa con parere esterno positivo da un ordinario di topografia antica, una laurea triennale in topografia antica (110 e lode), una laurea specialistica in topografia antica (110 e lode), un master, la specializzazione in archeologia classica con tesi in archeologia del paesaggio perfezionamento presso la Scuola archeologica italiana di Atene su temi topografici, e attualmente professore a contratto di archeologia del paesaggio all’università di Bologna, non è risultato neppure idoneo“. Il vincitore, si legge nell’interrogazione, alla fine è stato un architetto “che non avrebbe conseguito nemmeno l’abilitazione nazionale”.

Da qui la richiesta alla ministra Messa: “È urgente procedere ad una revisione del sistema di reclutamento universitario mediante l’istituzione di una commissione per il controllo dei concorsi che si occupi di capire se i criteri di selezione non siano, come purtroppo quasi sempre accade, modellati ad personam e di fornire testimoni che assistano a tutte le prove orali, per accertare che il punteggio non sia attribuito ai candidati per ragioni di simpatia o sentimento” ha concluso la parlamentare del gruppo Misto.

Concorsi pilotati, dopo Franzini della Statale indagato il rettore dell’università San Raffaele Gherlone

di Sandro De Riccardis ,  Luca De Vito18 Dicembre 2021


L’inchiesta, nata a Firenze, è la costola di un’indagine più ampia che aveva visto coinvolto anche il numero uno dell’ateneo fiorentino e 39 docenti in tutta Italia. Nel filone milanese sotto osservazione ci sono due concorsi per altrettanti incarichi di urologia. Lo stralcio del fascicolo era stato trasferito a Milano perché gli ospedali in cui si trovavano le posizioni oggetto del presunto scambio erano il San Paolo e il San Donato. Tutto parte dall’accusa mossa nei confronti di due medici e professori degli atenei milanesi: Francesco Montorsi, urologo e ordinario dell’università San Raffaele, e Stefano Centanni, direttore del dipartimento di Scienze della Salute dell’università Statale. Per i pm di Firenze i due avrebbero messo “a disposizione i loro poteri e le loro funzioni perché venissero bandite e pilotate, in un’ottica spartitoria, due posizioni di professore ordinario alla Statale per gli ospedali San Paolo e San Donato”. L’accusa ipotizzava “uno scambio corruttivo”, che avrebbe dovuto portare a premiare il docente Bernardo Maria Cesare Rocco per Marco Carini (quest’ultimo urologo presso l’università di Firenze al centro dell’inchiesta fiorentina) e per l’altro bando, il docente Luca Carmignani voluto da Montorsi.