Io sono un’adepta del garantismo, ma non della stupidità e della illegalità

Il giornalista Piero Sansonetti in un articolo ovviamente recentissimo piange alla grande sulla cattiveria che si sta facendo alla bambina di Eva Kajli, che a 22 mesi ha entrambi i genitori in carcere. Perbacco, le carceri belghe sono infinitamente più vivibili delle nostre. Si assegni alla detenuta una cella sufficientemente spaziosa e si porti la bimba alla sua mamma. Certo che la separazione prolungata dai genitori è pericololosissima, In ogni modo, ecco l’iper garantista

Mani pulite a Bruxelles (ma più crudeli)

Scandalo Qatargate, la figlia di Eva Kaili e Francesco Giorgi usata per ricattare il papà

Piero Sansonetti — 16 Dicembre 2022

Vedremo. Anche perché prima o poi dovranno pur dirci di quale reato sono accusati Panzeri, Giorgi e la deputata Kaili. Per ora c’è ancora nebbia fitta sul reato. Sappiamo solo che è considerato così grave che si è deciso di tenere tutti in carcere, senza concedere i domiciliari almeno ad uno dei genitori di una bambina di 22 mesi. Non ha ancora due anni Ariadni, la figlia dell’on. Kaili: sicuri che è necessario privarla sia del papà che della mamma? In genere in questi casi si cerca di lasciare almeno uno dei due genitori, possibilmente la madre, ai domiciliari, anche in presenza di reati certi e magari molto più gravi di quelli che forse saranno poi contestati alla coppia diabolica.

La politica – come si dice con termine generico e moderno – non è affatto interessata a questi dettagli. La sentenza l’ha già emessa con decisione unanime e non ritiene di doverla correggere. Sono una coppia diabolica e basta, anzi un terzetto diabolico, e anzi, a quanto pare, un’associazione a delinquere di almeno 60 persone diabolica. Perché 60? Perchè si dice così, circola questo numero e i giornali lo pubblicano. 60 deputati corrotti per parlare bene del Qatar. Il peggior scandalo politico – dicono – di tutti tempi. Altro che i miliardi dati alla Libia per imprigionare, torturare e talvolta uccidere i migranti che cercano di raggiungere l’Europa. O gli ulteriori miliardi concessi – allo stesso scopo – al governo di Erdogan. Quella è politica, è realpolitik, non è scandalo. Parlar bene di un regime totalitario è una cosa vergognosa, finanziarlo e spingerlo a uccidere è saggezza e prudenza. La sinistra italiana è allineatissima su questa posizione. del resto è proprio la sinistra che firmò ed esaltò l’accordo coi libici, no? Non c’è differenza apprezzabile tra le dichiarazioni dei dirigenti del Pd e i titoli scandalizzati dei giornali della destra.

FINE DELL’Articolo. Mio commento e rettifica

Non è vero che non ci siano accuse precise. Le accuse messe per iscritto dalla magistratura belga contro i due Italiani e la Greca sono associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio di “denaro sporco”, reati gravissimi.

Ecco Il Sole 24 Ore:

La seconda fase dell’inchiesta, coordinata dal giudice istruttore belga Michel Claise, ha fatto emergere il coinvolgimento dell’ex vice presidente del Parlamento Eva Kaili, trovata in possesso di un malloppo da 750mila euro, del suo compagno Francesco Giorgi, ex collaboratore di Panzeri poi assistente parlamentare del Pd Andrea Cozzolino e del segretario dell’Ong No peace without justice Niccolò Figà Talamanca. I media ellenici, però, parlano di un fascicolo che comprende almeno altri 60 europarlamentari non ancora indagati.

L’accusa messa per iscritto dalla procura è di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio: con un fiume di denaro destinato a finanziare la politica si intendeva influire nei dossier Ue d’interesse del Qatar, come l’accordo per la liberalizzazione dei visti (non passato), l’intesa Ue-Qatar sull’aviazione e il regolamento sull’acquisto dell’Ue di merci prodotte da Paesi che attuano una politica discriminatoria verso i lavoratori.

Anche per questo oggi la Plenaria di Strasburgo voterà una risoluzione unanime per «sospendere tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar, in particolare per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti e tutte le visite programmate», l’accordo sull’aviazione e «la sospensione dei badge di accesso dei rappresentanti degli interessi del Qatar», «fino a quando le accuse non saranno state confermate».

E su Il fatto quotidiano del 17 dicembre si legge:

Europarlamentare tedesca: “Kaili a Doha finse di parlare a nome del Parlamento Ue”

In Qatar al posto della presidente della Delegazione per le relazioni con la penisola arabica, Eva Kaili “ha rilasciato dichiarazioni molto più favorevoli al Qatar rispetto alla posizione del Parlamento, fingendo di parlare a nome del Parlamento”. E’ quanto ha detto in un’intervista al New York Times Hannah Neumann, eurodeputata tedesca dei Verdi, che guida la Delegazione dell’Eurocamera. Neumann ha raccontato al quotidiano che il suo viaggio a Doha era stato programmato per oltre un anno, per valutare i progressi del Qatar prima dell’inizio dei mondiali di calcio. A settembre le è però stato comunicato bruscamente dal governo del Qatar, che il viaggio sarebbe stato cancellato perché l’edificio dell’incontro era in costruzione. Neumann ha quindi spiegato di essersi stupita e arrabbiata quando un mese dopo ha appreso che Kaili si era presentata a Doha al posto suo. Nell’occasione la politica greca del Pasok, ed ex vice presidente del Pe destituita in seguito al cosiddetto Qatargate, ha anche incontrato il capo di Stato, lo sceicco Tamim bin Hamad al Thani, in un incontro che secondo fonti interpellate dal quotidiano sarebbe stato organizzato dalla stessa Kaili.

PARE DIFFICILE CHE LA INTERVISTA AL NYT SIA FRUTTO D’INVENZIONE