La sanità territoriale. Normali esperienze di vita vissuta

22/04/2023. Ho deciso di riadattare l’epos, il racconto epico  (storia di popoli e di nazioni) al modo di racconto dello scontro tra individui e circostanze/ambiente in cui vivono. Ed ecco un “canovaccio”:

Alleluia, alleluia!

La “mia” dottoressa di base, la quale pratica medicina puramente difensiva (cioè contro il paziente), ieri è stata spaventata dalla infermiera dello studio medico, che da fine marzo mi medica il dito mignolo (dx, 2a falange), prima due e poi tre volte a settimana. La infermierina conosce tutta la storia del granuloma: che si è palesato da oltre due mesi; che si è ulcerato da oltre un mese; che si è creata subito infezione intorno alla sua base; che è stato inciso da un bravo chirurgo (generale ahimè; una comune amica gli aveva mandato tre foto del mio dito) il 3 u.s.; che qs intervento non è stato risolutivo e l’infezione è anzi andata avanti estendendosi al dorso della seconda falange e alla falange più alta; che il Dr Federighi (il “mio” chirurgo del ginocchio di Pavia) non è riuscito a farmi avere un incontro a breve con il loro chirurgo della mano (il quale sarà certo intasato egli pure, data l’inesistenza della medicina teritoriale); che la medica di base mi ha fatto fare altri 7 gg di antibiotico per via orale senza alcun esito migliorativo. Non ravvisando altro che progressivo peggioramento e avvertendo la mia tacita (giuro sul mio onore), profonda e rassegnata accettazione di ciò che la mia volontà e il mio impegno non possono modificare: la giovane ma caparbia infermiera ha messo alle strette la medica di base e mi ha ottenuto 2 visite con carattere di urgenza proprio urgente. Il CUP non mi ha trovato giovedì 15 aprile nella nostra ASL/ASST la visita dermatologica ravvicinata (con l’urgenza si va a fine maggio); ma mi ha trovato quella (la più importante, credo) nell’ambulatorio di chirurgia della mano per il 27 c.m. Andrò all’ospedale qui nella mia città tra 12 gg. Se sono sollevata? Un po’ sì certo, ovvio. Ma ormai sarò veramente sollevata solo quando non andrò più in giro in compagnia di una infezione e quando capirò se trattasi di granuloma problematico oppure non pericoloso. L’alleluja di apertura? Perché la medica di base è stata costretta a dare l’urgenza. Grazie infermierina, qs è un tuo straordinario successo personale.

No, alla infermierina non ho mai inviato alcuna parola scritto. La medica NON legge le mail (ha de facto disattivato quella ufficiale mantenendola sempre intasata); non legge messaggi; se e quando può parla con i pazienti dalle 8 alle 9; riceve solo per appuntamento, dunque se ho un problema come il granuloma infetto sarò ricevuta 8 gg dopo nella migliore delle ipotesi. I collaboratori, quali la infermierina, possono essere raggiunti telefonicamente solo con il filtro di due impiegaticchi dello studio medico addestrati alla difesa dai pazienti: una mattina andai allo studio medico in tarda mattinata, quando le visite sono sul finire, perché dopo due settimane di afonia completa non si apriva alcuno spiraglio di miglioramento e speravo di ottenere una cura. L’impiegaticchio mi disse che probabilmente la medica non avrebbe potuto vedermi e che era meglio che prendessi un appuntamento per esser vista 10 gg più tardi . Questo personaggio non sa che tale comportamento è ILLEGALE!!! Che se un paziente con patologia da curare è nello studio la medica deve per legge visitarlo! La medica non è raggiungibile, dunque, ma quel giorno mi visitò (e senti un brutto rumore nel mio polmone) e mi dette la cura.

E ora mi tocca dire al valoroso chirurgo ortopedico di Pavia che la operazione di artroprotesi (ginocchio sx) prevista per metà aprile e slittata a causa del granuloma infetto non s’ha da fare né a fine maggio (devo rifare tutti i test prericovero) né in giugno, ma si dovrebbe, per favore abbia pietà, farla slittare all’autunno. Non voglio perdere l’estate!!!! Chi mi dà un po’ di coraggio?

La notte scorsa  mi sono svegliata alle 4.1/2 del mattino per stimolo pipì. Mi sono alzata tutta intontita e mi sono messa ben verticale a piedi nudi. Ho mosso 2 passettini e sono stata colta da 1 specie di vertigine; per non cadere ho camminato, istintivamente, ma i passi erano falsi e troppi veloci per cui sono caduta malamente andando a sbattere con violenza il costato sul parquet della stanza di fronte. Dolore fortissimo. Molto difficile rimettermi in piedi (io non posso usare ginocchio dx, in cui c’è già la protesi totale) ma ce l’ho fatta. Ho preso il ghiaccio artificiale e l’ho tenuto sulle costole lato sx. Mi ha fatto molto bene. Verso le 7 ho perfino ripreso sonno per un paio d’ore. Al mattino un’amica dal carattere splendido mi ha detto al telefono: “ma no cara, niente lastre e men che meno al Pronto soccorso. Ci fossero fratture avresti dolori lancinanti. Voltaren e riposo per alcuni giorni”. Ma perché non sostituire gli inefficienti medici di base codini con questi saggi davvero utili?

Tra la inutilissima medicina territoriale difensiva, tra gli inutili medici di base e la medicina ospedaliera, la dedizione degli ospedalieri alla cura dei pazienti c’è un abisso immenso e quasi inspiegabile. Gli ospedalieri sono “intasati” di pazienti almeno tanto quanto i medici di base. Come spiegare alla politica che occorrerebbe trovare il modo per rendere atti alla professione quei frignoni codini dei medici di base (non tutti, certo, lo so anch’io)? Diminuiamogli un po’ il n° dei pazienti cad. se davvero è un n° insopportabile. Però selezioniamoli qs medici. La riprova di quel che penso l’ho avuta oggi, entrando nell’ambulatorio di chirurgia della mano.

Relazione per tutti i miei carissimi followers:

– Vista da giovane chirurgo plastico/mano molto simpatico e da infermiera sorridente.

– mi hanno chiesto di spiegare tutta la storia e hanno ascoltato molto attentamente.

– il chirurgo ha chiesto al primario di venire per un consulto.

– il primario ha escluso che si potesse cominciare a “trattarmi” oggi, e ha detto che sarò “grattata” (si gratta, sì) in day hospital con anestesia parziale.

– il chirurgo giovane mi ha spiegato che occorrerà andare in profondità per cercare di rimuovere l’agente patogeno responsabile. Il fatto che il dito sia stato toccato molte volte ha peggiorato la situazione al punto che loro non saprebbero capire che si è partiti da un granuloma. Ci credono perché lo dico io.

– mi ha spiegato altresì che la mia situazione è complicata molto dall’artrite reumatoide pesante. I due farmaci-base della mia cura reumatologica, il Reumaflex e lo Humira Adalimumab (io dico sempre Alì Babà, ma i medici capiscono al volo) hanno un effetto anticoagulante. Se mi avessero “aperto” e “grattato” oggi ci sarebbe stato il rischio che la ferita non cicatrizzasse.

– dunque dovrò fare i test pre-ricovero, dopo i quali non assumerò più per 3 settimane i farmaci dell’artrite e poi mi chiameranno. 

– L’ambiente in cui avverrà l’intervento sarà ultra sterile e l’anestesia sarà locale ma non leggera perché probabilmente dovranno asportare pelle dal braccio per ricoprire la zona trattata del dito mignolo.

– frattanto devo piegare il mignolo a pugno chiuso con le altre dita più che posso. Palesemente il dito ha già perso senza rimedio parte della flessibilità. Se non lo piegassi spesso, potrebbe rimanere irrigidito fino a che morte non ci separerà.

È stato, il granuloma infetto, una via di mezzo tra l’azione della mano di Dio e un vero e proprio evento naturale…gentile. Il primario ha trovato plausibile che il corpo estraneo ultra minuscolo provenga dalle piante, dalle potature, dal sollevamento di tronchetti sbattuti giù dal vento ecc.

PER QUESTA PUNTATA È TUTTO. ALLA PROSSIMA.

Buona notte.