Ora sembra che tutti avessero capito da anni e anni che Salvini era (e forse è ancora?) un “utile idiota” di Putin. Ce lo ricordiamo che prima di franare stupidamente al Papeete Salvini aveva chiesto di avere i PIENI POTERI? Insomma di trasformare l’Italia in una periferia della Grande Madre Russia?

Per fortuna ci pensa un articolo nel quale sono tessute giuste lodi di Gianfranco Fini a ripristinare un po’ di correttezza. Viene rispolverata una intervista rilasciata da Fini anni or sono (pubbl su Libero) nella quale questi ammoniva a stare attenti, molto attenti, con la Russia e con Putin.

Quel simpaticissimo sindaco polacco (filofascista, pare), il quale ha accolto Salvini con il massimo scherno e disprezzo, offrendogli la maglietta con il volto di Putin che Salvini aveva sfoggiato anni or sono all’incontro con l’allora quasi-tiranno (non aveva soppresso del tutto ancora la libertà di stampa); quel sindaco ci ha fatto ridere moltissimo, evviva, ha capito benissimo con che genere di persona aveva a che fare. Se avete visto il video, ci sono anche alcuni Italiani di quelli impegnati seriamente nel salvataggio e nella messa in sicurezza dei profughi, i quali gridano a Salvini “Ma va via, va via , buffone”. Come si può strumentalizzare anche una tragedia immane come questa pur di cercare qualche pugno di voti? Avrebbe avuto senso eventualmente un gesto come quello dei presidenti della Polonia, della Repubblica ceca e della Slovenia: recarsi a Kiev per portare personalmente a Zelensky concrete, fattive offerte di aiuto per la pace. Mi hanno spiegato che da quando Salvini ha perso il suo capo-della-comunicazione, Luca Morisi, implicato in festini gay e consumo di cocaina, capo della comunicazione il quale sapeva manipolare il popolaccio leghista; da allora è un disastro, il Salvini non ne azzecca una. I notabili della Lega vorrebbero ovviamente sbarazzarsi di lui, mi dicono, e se ne sbarazzeranno, ma l’operazione non è né semplice né indolore: Salvini ha piazzato in tanti posti chiave in Parlamento, nelle istituzioni, nei comuni e nelle regioni tante persone sue.

Alcuni anni fa, proprio nell’anno del Conte I, quando Salvini-Lega erano al governo con i 5 stelle (poveri noi) mi recai a un evento dell’ISPI in Milano. Il tema verteva ancora sui migranti e sulle eroiche misure prese da Salvini ministro dell’interno per impedire loro di sbarcare. Sul palco c’erano tre tizi con il moderatore ovviamente, due dei quali erano caratterialmente insignificanti, e poi c’era un giornalista che si capiva bene essere un filo-leghista. Uno del pubblico infatti a un certo punto, durante il dibattito finale disse: “Mi pare che Lei esprima posizioni filo-governative”. Sulla questione migranti ero sufficientemente informata perché avevo partecipato ad altri eventi ISPI sull’argomento e seguivo le informazioni sul tema del Sole 24 ore. Sapevo p.e. che la massima parte dei migranti — soprattutto quelli che non erano stati vittime più o meno dirette di genocidi e strazio bellico — dopo un paio di mesi all’interno della UE sono già in grado di lavorare e produrre valore aggiunto; sapevo che la Confindustria chiedeva al Governo di aprire un’ampia finestra per regolarizzare diverse decine di migliaia di clandestini perché c’era e c’è bisogno estremo di manodopera; sapevo che Assolombarda premia ogni anno l’azienda che più si è distinta nella capacità di integrare i lavoratori extracomunitari e via dicendo.

Alzo la mano e formulo una domanda molto articolata: “Mi pare di vedere che sia in atto una strategia per destabilizzare l’Europa: nel giro di pochi mesi: la Brexit; la Catalogna si solleva contro la Spagna, stato nazionale; i gilets jaunes mettono a ferro e fuoco la Francia e, anche dopo che Macron concede loro TUTTO quello che chiedevano, continuano nelle azioni rivoltose; in Italia c’è un exploit del più scatenato sovranismo anti-UE, capitanato dai partiti al governo; e la stampa governativa ci parla con malevolenza dei migranti che arrivano dal Nord-Africa, mentre tace completamente circa i migranti che arrivano dalla rotta turca e sbarcano quasi sempre in Calabria e in Sardegna. Perché quelli della rotta turca non vengono tenuti in mare da Salvini giorni o settimane, e mandati via verso altri porti al fine di tutelare i sacri confini dell’Italia? Queste informazioni le ho tratte dal Sole 24 Ore. Esso scrive balle? Non è che dietro tutto questo ci sia Putin? Insomma, un disegno di Putin per destabilizzare l’Europa libera, tutrice della democrazia e delle libertà?”

Tutti zitti, mentre il filo-governativo con l’aria di sufficienza di chi la sa lunga e deve parlare a un grullo e disinformato mi risponde. “Signora, la Russia è così lontana dai teatri dei quali parla Lei, Spagna, Francia, Italia: non è davvero immaginabile che essa foraggi gli avvenimenti che Lei ha ricordato. Quanto agli sbarchi dalla rotta turca: sì, è corretto quel che Lei ha detto: ma vede, questi Pachistani, Bengalesi, Iraniani e altro viaggiano su velieri, su imbarcazioni senza motore. I radar non riescono a vederle, le motovedette dunque non possono intercettarle, e riescono a sbarcare”. Ma hai preso per cretina me e tutto il pubblico che c’è in sala brutto grugno di porco? Avevo ragione, ora il fatto è sotto gli occhi di tutti. E vogliamo parlare della stranissima (!!!) coincidenza per cui la maggior parte dei no-vax sono coloro che adesso difendono Putin, affermando che la NATO gli aveva promesso di non estendersi a Est? O no vax e filo-putiniani idioti, dove sono i TRATTATI, cioè l’unica cosa che conta?

Non vi sono giustificazioni per l’ignoranza, oggi. Oggi chi non parla almeno un buon inglese è colpevole di ignoranza voluta! Chi non sa ascoltare ogni campana, non è in grado di studiare pacatamente la geopolitica e non sa formarsi opiniani sulla base dei dati non ha alcuna scusa! Bello avere le parole per esprimere le proprie convinzioni informate!

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SOTTO UN VECCHIO ARTICOLO DI LIBERO CHE DICE L’ANTIVEGGENZA DI GIANFRANCO FINI

LIBERO

Gianfranco Fini parla ancora: “Salvini e Conte contro le sanzioni alla Russia? Scherzano con il fuoco”

Immagine che contiene persona, uomo, tuta, posando

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Davide Locano 10 giugno 2018

Incredibile ma vero, dopo mesi di silenzio torna a farsi sentire Gianfranco Fini. Perché? Per sparare contro Giuseppe Conte e uno dei punti più indiscutibili del programma del governo M5s-Lega: eliminare le sanzioni alla Russia di Vladimir Putin, così come chiede da tempo Matteo Salvini. L’attacco, dunque, è più contro il leghista che contro il premier, che ha dovuto ‘digerire’ il punto, su cui la Lega è stata assolutamente intransigente. “Quando si parla di Russia non bisogna scherzare – alza il ditino l’ex leader futurista -, non bisogna buttarla lì per vedere l’effetto che fa. Quando si parla della Russia, bisogna ricordare non Putin che è l’attualità, ma i 70 anni di comunismo e il periodo zarista in precedenza. Hanno nel dna atavico il ruolo di grande potenza egemone, perciò quando si parla di Russia significa scherzare col fuoco”. Leggi anche: Gianfranco Fini, vergogna di Stato: al suo processo… Così Fini ai microfoni di Radio Cusano Campus, dove ha aggiunto: “Bisogna sempre ricordarsi che la Russia è una grande potenza che non ha mai conosciuto una democrazia analoga a quelle occidentali. Oggi c’è la democrazia autoritaria di Putin, prima c’era il comunismo staliniano e brezneviano e prima ancora c’era lo zar. C’è stato sempre un filo conduttore tra queste tre esperienze, ovvero quello di affermare uno spazio vitale, una egemonia in aree che vanno molto al di là dei confini geografici di quella che oggi è la federazione russa”, conclude agitando lo spauracchio di scenari bellici.